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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

"THE WAY" ... TUTTO ED IL CONTRARIO DI TUTTO NEL MODO IN CUI SONO FATTE LE LISTE ALLE POLITICHE (VERSO LE ELEZIONI 2008 - CAPITOLO 4 - SEZ. NAZIONALE)


"Non esiste fortuna se non ti dai una chance, in questo ambiente che ti sputa e poi ti fa le avances" 

La frase, come il brano, è degli amici "Easy Funk" un gruppo del mio paese e calza a pennello in tutti i campi della vita.

Con due miei compaesani candidati, Pino De Silvio e Dolores Mangiolini (ne ho parlato nel capitolo ② della sez. Mola di Bari di questa rubrica), alle politiche, è giusto che anche tutto quello che riguarda la realtà a me più vicina possa essere rapportata e proposta a livello nazionale.

Il quadro sembra ricordare la "Battaglia di Gerba" e per molti le conseguenze potrebbero essere come quelle che si ebbero nel lontano 1560; la decisiva vittoria ottomana che ebbe ripercussioni in tanti Stati.
In Italia la sconfitta di Gerba fece crollare quanto costruito dalle imprese di Andrea Doria sul mare.
L'anziano ammiraglio aveva creduto di poter condurre la Spagna al predominio sul Mediterraneo, ma fu chiaro ed evidente il fallimento anche perché su questo mare spadroneggiavano i Turchi, ed il mito della loro invincibilità era in crescita.
Ora c'è da stabilire nella riproposizione odierna chi sono i Turchi e chi Andrea Doria, anche perché alla fine di tutto costui non si rialzò più.

Ok la battaglia odierna si gioca all'interno della stessa comunità, quella frontiera che molti vorrebbero mettere, senza ricordare che dalle mie parti "comunità frontiera", è invece un'organizzazione onlus che viaggia proprio nella direzione opposta e che lavora per unire i popoli e per aiutare tanti ragazzi, ma non divaghiamo.

Ci sono diversi modi per prepararsi alla battaglia elettorale, vuoi vedere che proprio il tanto chiacchierato Pd abbia imbroccato una strada se non giusta al 100%, almeno consona al fatto di non pestarsi i piedi?
Vero fino ad un certo punto visto che i circoli, quella che una volta era considerata la base e il patrimonio della sinistra, sono stati impegnati in assemblee permanenti contro le candidature calate dall’alto che non rispecchiano alcuna appartenenza con il territorio e la sua storia (un esempio per tutti Casini a Bologna).


Di fatto le sfide più interessanti riguarderanno le seconde file dei partiti.
Massimo D’Alema per Liberi e Uguali, contro l’ex sindacalista e attuale viceministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova a Lecce ne è un esempio.
Vasco Errani contro Pierferdinando Casini a Bologna o Beatrice Lorenzin per il Pd mentre i bersaniani schiereranno Maria Cecilia Guerra, ecc.

Per quanto riguarda le prime linee non ci sono avversari di rilievo e questo faciliterà il risultato finale o quantomeno limiterà i danni in caso di débâcle e vale per Gentiloni, Padoan; Renzi stesso.
In generale tutti hanno deciso di non pestarsi i piedi nei collegi uninominali; chiaramente è studiata l'elezione sicura attraverso il proporzionale.

E' chiaro che tutto questo è colpa del "Rosatellum" e la cosa assurda è che nonostante si sia appena votato si ricomincia dall'inizio, cioè 
tutti i partiti sono concordi nel pensare che il primo atto della nuova legislatura sarà la riforma elettorale. 

A difesa, arrampicandoci quasi sugli specchi, possiamo dire che la legge elettorale privilegia le coalizioni e nonostante ciò non danneggia i partiti più piccoli, a condizione che facciano parte di esse.
E' risaputo infatti che in contesti come questo, proprio questi ultimi possano diventare l’ago della bilancia, a prescindere dal loro peso elettorale.
Di conseguenza viene penalizzato il Movimento 5 stelle che corre da solo e quindi non può neanche fare il bello ed il cattivo tempo.

La cosa ridicola di tutto questo nuovo porcellum è che quindi la sfida sarà tutta a distanza tra dichiarazioni, ospitate tv e social media.

Ci rimane da vedere chi saranno i concorrenti di quello che appare più un concorso pubblico che non una tornata elettorale. 
Del Pd abbiamo parlato sopra e nei capitoli precedenti,
Le liste sono il cardine per chi vuole andare a votare, più dei programmi, aimè,
l'hanno capito i Cinquestelle che hanno pescato a 360°.
l’obiettivo del Movimento sembra comunque rivolto ad un primo successo, cioè scrollarsi di dosso l’etichetta di “incompetenti”.

Quindi d'impatto sono i nomi di Pino Masciari, l’imprenditore  simbolo della lotta alla criminalità, da 13 anni sotto scorta e quello del Comandante De Falco noto per la vicenda Schettino dopo l’incidente della Costa Concordia all’isola del Giglio.

Troviamo poi, firme del giornalismo come Gianluigi Paragone, Emilio Carelli e Primo Di Nicola
Francesca Tizi, ricercatrice di Diritto processuale civile, Paola Giannetakis, docente di criminologia, ex Forestali come Marco Moroni e Maurizio Cattoi, gli economisti Lorenzo Fioramonti e Alessia D'Alessandro,
Vincenzo Spadafora ex presidente di Unicef, l'imprenditore Andrea Giarrizzo,  l'ex atleta Felice Mariani, bronzo olimpionico nel judo, l'avvocato Paolo Mastandrea, il medico di Emergency Maurizio Angeloni; l'avvocato Daniele Piva, penalista del foro di Roma e Angiolo Cirulli, scottato dalla vicenda Banca Etruria.

Nonostante le diversità talmente evidenti già dai nomi dei partiti il centrodestra ha praticamente chiuso le sue liste.
Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia-Udc si sono già spartiti i seggi.
Il nome forte è il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, secondo Silvio Berlusconi, che ricordiamolo, è ancora incandidabile per problemi con la giustizia, sarebbe proprio quest'ultimo un ottimo premier per il centrodestra al governo.
Forza Italia era l'ultimo partito che doveva "diramare la formazione" e lo fa ripescando nel passato e puntando su nomi che dovrebbero avere appeal nell'elettorato del "Papi".
Anche se, chi lo dice a Claudio Borghi e Alberto Bagnai candidati in Toscana e di teorie economiche decisamente opposte?
Silurato ... Razzi, ci sono Nitto Palma e Schifani.
Rimarranno sicuramente scie chimiche in questa formazione e non sarà solo per colpa di Domenico Scilipoti .
Comunque ci si aspetta il ritorno di gente che ha come nome Craxi, Stefania,
più altri ex colleghi parlamentari come Osvaldo Napoli e Lella Golfo.

dell’avvocato di Andreotti, Giulia Bongiorno che si candida nelle fila della Lega Nord, abbiamo già parlato, di Crosetto e Isabella Rauti, no... ma basta il cognome.
Per l’ex concorrente di Uomini e donne, Ylenia Citino, basta invece la provenienza.

Giorgio Mulè, ex direttore di Panorama e Andrea Cangini del Quotidiano Nazionale, sono i nomi forti del giornalismo, poi si attingerà dal mondo sportivo.

Arturo Diaconale, l’atleta paraolimpica Giusy Versace, ma soprattutto Adriano Galliani e l’ex attaccante del Milan, Giuseppe Incocciati.

Noi per l’Italia dal conto suo propone il Presidente della Lazio Claudio Lotito e l’ex campionessa olimpica di marcia Elisa Rigaudo.

Alla luce di tutto quello che abbiamo detto, però appare sempre più plausibile una dura verità.
La tornata elettorale sarà praticamente inutile.

Due schieramenti che hanno più nemici all'interno che all'esterno anche quando "si fa la gara a vincere", come può reggere quando dovrà governare e lavorare insieme?

Servono 315 deputati per avere la maggioranza parlamentare.
Bene, cominciamo a ridere o a piangere, dipende da come la vogliamo prendere la notizia.
Youtrend ha ipotizzato che Pd e Forza Italia insieme si fermerebbero a 300 seggi, mentre il centrodestra unito a 290.
Cioè neanche l'attuale Governo misto potrebbe governare !!!

Vediamo cos'altro potrà succedere nei prossimi giorni.









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RUBRICA
VERSO LE ELEZIONI 2018 - SEZ. NAZIONALE




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