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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

GIORNO DELLA MEMORIA E DEL RICORDO, SHOAH E FOIBE: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA?



Tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio si ricordano due dei più atroci avvenimenti del Novecento: la vicenda della Shoah e quella delle Foibe.

La prima viene celebrata il 27 gennaio, durante il cosiddetto "Giorno della Memoria"; la seconda invece durante "il giorno del ricordo", il 10 febbraio.
Alla fine parliamo di due eventi sotto molti aspetti simili, ma che presentano anche differenze tra loro. 
Credo che sia abbastanza stupido però giustificare la violenza e le atrocità in qualsiasi caso, a prescindere dalle ideologie politiche.
Il genocidio della razza ebraica perpetuato dalla Germania nazista guidata da Adolf Hitler prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, probabilmente non può essere eguagliato in termini numerici. Furono più di 6 milioni le vittime di fede giudaica uccise dalle follie razziali del dittatore tedesco, per non parlare del fatto che si calcola che circa 2/3 degli ebrei disseminati in tutta Europa vennero in quel periodo annientati.

Ovviamente tutti siamo a conoscenza delle vicende dei campi di concentramento e della incessante propaganda politica che continua a rincoglionire certa "gente" ancora oggi.
Le vittime non furono solo gli ebrei, ma anche i restanti 11 milioni di vittime, divise tra oppositori politici, malati di mente, disabili, rom, sinti, testimoni di Geova, slavi e omosessuali: tutte categorie, secondo Hitler, inferiori alla razza ariana e che andavano sterminate affinché non ne contaminassero la purezza.
Chiaramente c'era anche dell'altro dietro queste teorie, magari più vere, economiche, ma l'imbecille odierno che gioca a fare il fascistello di sto cazzo, nonostante sia in un mondo più evoluto, almeno per quanto riguarda la comunicazione, sfoggia la sua ignoranza che lo rende appunto fascista.

Per ricordare le vittime della follia nazista, il 1° novembre del 2005 è stato designato in Italia il Giorno della Memoria che celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz ad opera delle truppe sovietiche, avvenuta il 27 gennaio del 1945.

E fino a qui ci siamo, o almeno dovremmo esserci....
Le lacune appaiono vistose quando ci avviciniamo al discorso delle foibe, rivendicate dai partiti ed i simpatizzanti di destra, purtroppo spesso solo per rispondere con un avvenimento alla sinistra che, se deve stare allo stesso gioco ti sbatte in faccia la liberazione dell'Italia ... e ti mette solennemente al tappeto.

Il problema è che non stiamo commentando i risultati sportivi al bar, ma stiamo parlando di storia, vittime, atrocità e non possono essere trattate alla stregua di Mancini, Del Piero, o Cassano, al gol d'autore o al rigore parato.

Non parliamo dell'Università dell'Idrogeno che non riesce a partire e che forse mai partirà, con gli ambientalisti che si rattristano ed i menefreghisti che dicono "vabbè se ne faranno una ragione", ma di gas che ha ucciso e di azioni altrettanto atroci in senso opposto, se opposto si può considerare.
Cadaveri scambiati per rifiuti sui quali non pagare nemmeno la Tari ed un processo di revisionismo storico che sembra come quello del Pirp del mio paese, cioè infinito. 

Le Foibe rappresentano gli eccidi ai danni della popolazione italiana che si verificarono tra il 1943 e il 1947 per mano dei partigiani jugoslavi.
E' chiaro che in termini numerici non ci sono paragoni e se nel mondo non dovessero neanche saperne granché non sarebbe nemmeno un grosso scandalo, ma noi italiani non possiamo non saperlo e non possiamo non rattristarci per quelle vittime.
Si tratta di pagine molto tragiche della nostra storia, a lungo rimaste nel silenzio perché ad esserne toccati furono soprattutto gli italiani fascisti.
Questi furono gettati in grandi caverne verticali tipiche della regione carsica del Friuli Venezia Giulia e dell’Istria, chiamate appunto Foibe, o deportati nei campi di concentramento sloveni e croati.

E' vero che i fascisti avevano ridotto l'Italia a quello che era diventata, ma è anche vero che la popolazione civile si riconosceva in quel termine, molto spesso solo per una questione di patriottismo, non era colpevole di quello che aveva combinato Mussolini o le varie Istituzioni dell'epoca.
La violenza, le barbarie, il genocidio, le atrocità devono essere sempre condannate a prescindere da chi si macchia di simili reati.

Per questo  le vittime di tale eccidio che sono ad oggi stimate tra le 5mila e le 10mila. , chiaramente non arriveranno mai a 11 milioni, ma anche un uomo solo assassinato è degno di essere ricordato e commemorato.

Per ricordare queste vittime, il 30 marzo del 2004 è stato istituito il Giorno del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio di ogni anno.

Le proporzioni saranno anche diverse, ma non devono esserlo per noi Italiani, del resto stiamo parlando di Guerra, di quella maledetta cosa che non ha mai a mio parere una giustificazione.
Come non è una giustificazione valida nessuna pseudo teoria che possa mettere in contrapposizione i due eventi, sono figli della stessa situazione, della stessa epoca, della stessa medaglia.

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