"AVEIM U NENNE" DI TONINO ABATANGELO DEL GRUPPO TEATRALE IL PALCOSCENICO, 2 GIORNI DI SOLD OUT AL TEATRO ANGIOINO - MOLA DI BARI

Sono stati due giorni di sold out, quelli che hanno visto andare in scena l'ultimo  lavoro
del Gruppo Teatrale "Il Palcoscenico" con la Regia di Nilla Pappadopoli.
il 2 e 3 Dicembre 2017 sul palco del Teatro Angioino in Mola di Bari, infatti, ha riportato tutti gli spettatori a riconoscersi nella molesità di cui era intrisa la commedia di Tonino Abatangelo:
"Avèim u nènne.


Alla fine, quest'ultima, non solo non si è discostata da quello che mi aspettavo, ma è andata oltre perché mi ha fatto ridere, ma anche... "sorridere interiormente", a prescindere dalle gag del racconto.

La giovane coppia di sposi che attende la nascita di una nuova creatura, circondati dall'affetto dei famigliari e del vicinato, è una famiglia della Mola anni '30...
Ma tutti coloro che hanno assistito allo spettacolo si saranno riconosciuti, o quantomeno avranno riconosciuto quello squarcio di realtà arcaica, come qualcosa di familiare o alla quale comunque hanno assistito.

Le ansie che precedono il parto non sono le sole a determinare le vicissitudini dei protagonisti, c'è sempre un contorno fatto di  consuetudini  che diciamo dell'epoca che spesso sfociano in piccoli screzi.
Ma siamo sicuri che non accada qualcosa di simile anche oggi giorno?


Io credo che gli spettatori più anziani si siano proprio potuti riconoscere nei personaggi;
per quanto riguarda me, mi sembrava di essere tornato bambino ed essere a casa di mia nonna, quando si andava a far visita.

I più giovani, probabilmente qualcosa potrebbero non sentirla propria, ma ne dubito, purtroppo non è che ci siamo "evoluti" tanto in questa comunità rispetto a quel modo di fare.

Ad ogni modo, se anche mi sbagliassi, ritengo sia bellissimo il fatto che Il Gruppo Teatrale "Il Palcoscenico" porti in scena opere di Tonino Abatangelo; è risaputo il legame artistico tra quest'ultimo e la regista Nilla Pappadopoli; da qui la voglia di rappresentarlo al meglio.

E noi ci guadagniamo in tutti i sensi.
Trascorriamo una serata divertente e rilassante, ma soprattutto apprendiamo da colui che non solo è stato uno dei molesi più grandi, ma è stato per anni la nostra memoria storica.

Riuscire a non perdere mai di vista le nostre radici, a cominciare da quel dialetto arcaico che nessuno parla più, non è una cosa semplice in questa società che diventa ogni giorno più piatta ed impersonale.
E' con l'aiuto dei grandi che mettendo a fuoco tanti usi, costumi e modi di fare, situazioni, mestieri, situazioni familiari, ecc ... che accresciamo la coscienza di noi stessi e della storia del nostro paese.

Che poi tutto questo arrivi attraverso le risate e per mezzo delle stravaganze dei personaggi e degli attori che si mettono ogni volta in gioco, ancora meglio.

La famiglia di tipo matriarcale che abbiamo conosciuto in questa commedia, è una costante nella cultura molese, per esempio.
Nel racconto la motivazione sta nel fatto che l'assenza di molti mariti è dovuta al fenomeno dell'immigrazione, nella fattispecie negli USA.

Ma la costante nel corso della storia sarà data dal fatto che essendo una città marinara con tanti uomini assenti per imbarchi che duravano mesi ed anni, Mola ha visto sempre le donne delle famiglie portare avanti "la baracca", i figli e le relazioni sociali.

Lo spettacolo prevede una replica il 6 Gennaio; sicuramente un altro sold out.