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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

CERIMONIA DI CONSEGNA "PREMIO BENEDETTO CROCE" PATROCINATO DALL'ASSOCIAZIONE CULTURALE "IL PONTE DI ERACLITO"


Una bella mattinata di Novembre, precisamente Sabato 11, con tappa importantissima presso il Palazzo ex Poste dell’Università di Bari, precisamente nell'Aula ‘Carlo De Trizio’, in Piazza Battisti, per un evento culturale che merita di avere grande risalto.




La cerimonia di consegna del Premio di Studio ‘Benedetto Croce’, patrocinato dall’Associazione Culturale ‘Il Ponte di Eraclito’ e dedicato alla memoria del grande filosofo, nonché scrittore e critico letterario  ritenuto il principale ideologo del liberalismo novecentesco italiano ed esponente del neoidealismo.

Per uno che lavora con Poste Italiane come me è stato bello trovarsi in questo luogo, un palazzo storico che denota di quanto fosse importante il settore delle poste e telecomunicazioni e di quanto la maestosità delle strutture denotasse all'epoca la grande importanza.

Si respirava aria di Storia, in quella che ora è l'Università...
universale come i pensieri ed i concetti che non possono essere imprigionati.
Ho conosciuto un Benedetto Croce da un punto di vista particolare, più simile al mio modo di vedere le cose, non lo pensavo, o non almeno fino a questo punto.



E' chiaro che quando vivi la scuola da un punto esclusivamente didattico, si ha la tentazione di fare una lista di nomi, dati ed eventi in successione, ma la realtà è molto diversa.
Procediamo comunque con ordine.

La tesi assegnataria del premio è intitolata
"Il concetto di storia nella riflessione di Benedetto Croce"



La cerimonia è stata introdotta da Nicola Desilvio in qualità di membro del direttivo dell'Associazione Culturale Il Ponte di Eraclito.
A nome della stessa ha ringraziato tutti i presenti ed ha introdotto la mission dell'attività di questo gruppo: sollecitare e realizzare eventi culturali, sottolineando un importante ramo, cioè quello di promuovere la cultura partecipata, attiva e non subita.

Subito dopo è stata letta una lettera della dottoressa Marta Herling,  Segretario generale dell'Istituto italiano studi storici e nipote di Benedetto Croce.
Sarebbe dovuta essere a Bari per questo evento, ma non potendo partecipare in prima persona ha inviato il suo pensiero.

Ha espresso il suo apprezzamento all'associazione e ad un iniziativa che associa la memoria di Benedetto Croce al premio di studio assegnato ad un giovane studioso, nel senso di un passaggio dei concetti del grande filosofo alle nuove generazioni ed ha salutato cordialmente oltre che l'associazione e coloro che hanno fatto in modo che il premio fosse istituito, anche colui che lo ha vinto, il dottor Tommaso Catucci.

Subito dopo è stata la volta del Presidente del Ponte di Eraclito dott. Vito Marangelli che ha spiegato le dinamiche che hanno portato all'istituzione del premio.
Un premio diverso dal solito, nel senso che approfondire la memoria storica non è più un a priorità neanche per le menti più curiose che si affacciano prepotentemente nel mondo reale con il bagaglio della preparazione alle spalle data dai vari corsi di studio.
La "religione della libertà" del filosofo, invece, non solo ha una sua modernità anche al giorno d'oggi, ma sicuramente deve avere delle proiezioni anche per il futuro.



Il Premio di studio è frutto di una donazione del dott. Vito Carbonara, Assessore comunale a Mola dal 2010 al 2014 e membro del direttivo PDE e della dott.ssa Anna Nanni, ex Sindaca di Pescasseroli, l'intervento di coloro grazie ai quali è stato possibile assegnare alla tesi un premio di studio consistente in 500 euro, esaurisce la prima parte della mattinata.

Il prof. Paolo Ponzio, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Bari ha introdotto con un interessante intervento l'argomento della tesi, ponendo l'accento sulle differenze tra Croce e Gentile; questi pur diversi tra loro sono accomunati, infatti, dal fatto di andare oltre il puro studio accademico e guardare anche alla realtà intorno a loro.
Molti dei loro scritti e delle loro azioni sono destinate a quello che potremmo definire il bene comune.



Alla fine è toccato al  dottor Tommaso Catucci , visibilmente emozionato e contento,  il compito di discutere l'argomento di tesi.
"Il concetto di storia nella riflessione di Benedetto Croce", abbiamo detto
ed effettivamente la particolarità di questo lavoro è stato proprio quello di fare un percorso parallelo tra la storia, le opere e le riflessioni del grande filosofo, un percorso 
un universo, più che un modo, anche per quello che era stato detto fino a quel punto.

Il modo in cui Croce vede la storia e la riflessione filosofica è secondo la tesi, un impegno sempre costante e che non è possibile racchiudere in schemi precostituiti come facevano i positivisti o altre correnti.
Ogni riflessione stimola una questione sempre nuova e quindi non può essere rinchiusa o catalogata.

Questa dinamicità del pensiero è una caratteristica riscontrata in tutta il lavoro di Tommaso Catucci, diviso in tre parti con la prima abbastanza didascalica e le altre due nelle quali ci si può immergere e respirare la storia nei pensieri di colui che idealmente unisce Pescasseroli con Bari.


La cerimonia si è conclusa con la consegna di un Diploma e il conferimento del Premio.



Dopo ho potuto conoscere l'autore della tesi e il prof. Paolo Ponzio con i quali , e con Vito Marangelli, ho ricordato l'episodio della vicinanza di Benedetto Croce agli arbori di quello che era il fascismo, corrente politica che poi il filosofo ha osteggiato apertamente.
Con un'eccezione,  nelle votazioni al Senato del 24 giugno 1924 fu come Gentile e Morello, tra i 225 votanti la fiducia al governo Mussolini.
Ci abbiamo scherzato su, motivandolo con un attualissimo "per la stabilità"....

Come contenere dunque in uno schema un concetto o un evento storico che non solo si ripercuote nel futuro, ma è anche un modo di fare odierno in alcuni casi?

In realtà, riguardo a questo episodio  Benedetto Croce in un'intervista disse che il suo non era stato un voto fascista, aveva votato a favore del regime perché pensava che Mussolini, se sostenuto, poteva esser sottratto all'estremismo fascista a cui faceva risalire la responsabilità del delitto Matteotti.

La cerimonia è stata in parte ripresa da TGNorba24 per un servizio giornalistico che possiamo riassumere in questo video: https://www.facebook.com/ipde2015/videos/555931221409770/

Vito Giustino ed il Vostro Mancio hanno rappresentato la stampa locale.

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