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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

MOLA: APPREZZATISSIMI GLI "OTTANTOTTOPRIMI" IN CONCERTO; UN SABATO SPECIALE



E' stato un Sabato sera bellissimo quello del 16 Settembre appena trascorso che ha visto gli "Ottantottoprimi" debuttare in concerto a Mola di Bari per proporre i brani del loro primo lavoro discografico.


E' stata un'iniziativa dell’Associazione culturale “Like a Jazz”, che produce questi due artisti che hanno dato una prova maiuscola in una piazza gremita da gente che sapeva dell'evento, ma anche da chi passava per caso e non è potuta non essere rapita dalla musica.

Il tutto è avvenuto nei pressi del Bar Moderno, storico locale molese.
E' stato difficile sbrigare tutta la burocrazia, ma alla fine ... è andata bene, anche se qualsiasi problema fosse occorso  Francesco Capotorto avrebbe  messo a disposizione il Teatro Angioino

Parliamo di un disco particolare perché  realizzato senza nessuna enfasi creata da tanti strumenti a far da contorno ad un progetto che è voluto essere essenziale proprio come marchio.
Il motivo? Si tratta di un duo piano-voce e quello è voluto essere, ... un marchio di fabbrica.
Del resto il cantante Antonio Gridi ed il pianista Gianvito Liotine  sono riusciti con la loro bravura a riempire tutti gli spazi che in altre produzioni solo con un lavoro di arrangiamenti e di diversi musicisti si poteva fare.

Lo spiega anche Paolo Daniele; il Maestro/produttore ha fortemente che fosse mantenuta la formula piano e voce, proprio perché trattandosi del primo disco, c'era bisogno di fare emergere quell'identità che caratterizza il duo.

Ma partiamo dall'inizio:
La serata è stata aperta da Shago, alias Roberto Valenza, cantautore conversanese che ha eseguito il suo brano intitolato "Frivolezze" un pezzo molto particolare che è piaciuto parecchio alla gente presente nella piazza molese.

Ancora prima, però, Radio Mola International aveva intrattenuto il pubblico ed i propri radioascoltatori con la loro programmazione.
Poi il concerto è iniziato e tutto l'evento è stato mandato in diretta sia sulle frequenze tradizionali che in streaming, con l'aggiunta della novità video attraverso la propria pagina Facebook; non a caso alla RMI hanno cambiato lo slogan che adesso è "radio bella da vedere".
Nicola Desilvio e Marica Dipalma sono state le voci che hanno preso per mano ed accompagnato chi non era presente in loco. 

Questa emittente che è sempre presente ad ogni iniziativa che conta e prepara tantissime nuove sorprese a chi vorrà seguirla, è stata una conferma, come al solito.

Il direttore artistico Giuseppe Aversa ha condotto lo spettacolo che ne è seguito, da par suo, interagendo con gli artisti e facendo da tramite con i rappresentanti della stampa.

Finalmente il concerto è iniziato e tutti hanno potuto godere della splendida performance degli "Ottantottoprimi"

 Devo dire che una volta ascoltato il disco, sono stato assalito da un dubbio: come renderà questo lavoro in una esibizione dal vivo?
Devo dire che il "live" per certi versi ha superato addirittura la versione puramente discografica.

Penso che per un progetto del genere ci sia voluto diverso tempo di gestazione, nel senso di pensare proprio di proporsi in questa maniera.

Voglio dire: In un mondo musicale (anche se potremmo estendere il concetto al mondo intero) nel quale l'apparenza ha la meglio, i due artisti sono sbarcati qui con l'essenziale.

Spesso la musica attuale è formata da effetti, assoli, ghirigori vari, sotto i quali non c'è praticamente nulla, qui gli accordi e gli arpeggi non sono la base sulla quale costruire un brano, ma il brano stesso.

Credo che bisogna anche essere fortunati, nel senso che dobbiamo sempre ricordare che qui parliamo di fini cultori della musica come Paolo Daniele o Lisa Angelillo e l'associazione "like a jazz",
in altri contesti è difficile presentarsi ad un produttore e proporre musica vera e non rumori assemblati da un computer.
La potenza del pianoforte e voce o la loro dolcezza arriva diretta al cuore della gente purificata dal resto.
E' una gran cosa, ma non tutti sono in grado di farlo.
Antonio e Gianvito hanno dimostrato di saperlo fare.



La successione dei brani nell'esibizione "live" non è stata la stessa del CD, 
In quest'ultimo i 9 brani (che poi sarebbero 10 perché uno è composto dall'unione di due pezzi), 5 inediti e 4 cover, si alternano perfettamente gli uni agli altri;  è stata una scelta per fare in modo che l'ascoltatore prenda confidenza con lo stile originale del duo senza trovare troppe novità di seguito, familiarizzando attraverso qualcosa di conosciuto anche se riarrangiato e personalizzato, me lo hanno confermato.

Paolo Daniele e Lisa Angelillo hanno duettato splendidamente con gli "Ottantottoprimi" durante qualche brano, così come Mario Palumbo, ma fondamentalmente i brani "toccati" da queste guest star, non sono stati stravolti rispetto alle canzoni presenti nell'album.

Quando ho letto i titoli, chiaramente vista la mia passione per il concetto del "tempo" ho sorriso leggendo il nome del primo brano "Nella camera del tempo".
Lo avevo già scritto >> QUI <<   nel mio articolo di presentazione dell'evento.
Chiaramente il concetto è più grande: sia questo brano che  “Schiava d’amore”, “Mare Nostrum”, Maybe you ,“Seguimi ancora dall’alto” dimostrano la vicinanza dei compositori a temi sociali importanti, affrontati con una ricerca sia sonora che di testo raffinatissima. 
Lo stesso vale per le cover, scelte ad hoc e perfettamente integrate nel concetto stesso dell'album.

Addirittura quella che sembra meno attinente (almeno alla lettura dei titoli, non dopo aver sentito la versione) ovvero "Ordinary world" dei Duran Duran unita a Wild Boys; mi sembra invece una chicca.
Ha gli stessi concetti espressi in tutto il disco.
Spesso non tutti i fruitori di musica in Italia conoscono l'inglese e non si scomodano neanche a tradurre i testi (figuriamoci se cercano di comprenderne il significato).
A mio parere l'unione può non essere casuale perché possiamo  considerarlo un "prima e dopo".
A distanza di anni, infatti, con tante stagioni di carriera alle spalle la band inglese snocciolò lo stesso concetto: la perdita di qualcuno e i sogni disillusi. 
Mentre in "wild boys" ci si chiede: dov'è quella gloria che ci avevano promesso da adolescenti e si affronta con rabbia il concetto, ribadendo che si riuscirà a brillare per sempre,
In ordinary world si cerca di trovare la strada nonostante ci sia resi conto che il mondo sia mediocre,
ma comunque si imparerà a sopravvivere ed a barcamenarsi in questa realtà.

De Gregori, Finardi e Silvestri potrebbero aver visto dare nuova forma a "La donna cannone", "Extraterrestre"ed "Acrobati"; sono sicuro che ne apprezzerebbero la versione.

Diciamo che l'intero lavoro è stato un viaggio appassionante in cui spesso mi sono rivisto.
Tempo, libertà, sole, mare, notte ricorrono spesso sia negli inediti che nelle cover.

Credo che sostanzialmente il disco sia "piacevolmente malinconico", ma abbia anche una forza che quando la percepisci non ti lascia più.

Io l'ho detto quella sera, immagino il lavoro come un film che ha come protagonisti persone silenziose, con la potenzialità e la voglia di scalare le montagne.
Persone introverse, ma non per questo per forza timide, che non hanno paura di scegliere percorsi alternativi, ma che non mostrano la forza attraverso una forma di "machismo".
Non si dice mai da nessuna parte: "le cose sono così e basta", ma ..."potrebbe essere ...e ci crediamo".

Gli "Ottantottoprimi" hanno avvallato questa mia interpretazione e ne sono contento.

Insomma una data importante quella del 16 Settembre
Metti uno spazio aperto, una bella serata e tanta buona musica a fare da contorno.
Per me amante della musica e dell'arte in genere sarebbe il massimo se una situazione del genere ci potesse essere ogni giorno.

Purtroppo specialmente a Mola di Bari non è così; devo dire che non lo è mai stato e l'ho toccato con mano quando ci sono stato io tra quelli che volevano organizzare qualcosa o quando mi sono solo esibito.

E' stato sempre difficile, ma al momento è diventato quasi impossibile, vista l'assenza di un Sindaco ed un Comune commissariato, alla faccia di chi diceva che addirittura nei paesi che hanno un commissario stanno meglio....
o meglio alla faccia di tutta la popolazione che non può vivere di emozioni simili se non dopo enormi sforzi organizzativi di chi si batte per donare al paese solo qualcosa di bello che non ha costi, ma solo benefici per i cittadini.

La mia speranza è sempre quella che la società capisca che l'arte ed il bello in generale debba essere tenuta in sempre in considerazione.

E' stato dimostrato ancora una volta che in questo paese ci sono tante potenzialità....
Ci sarà qualcuno che un giorno lo capirà e magari ne approfitterà per creare una percezione diversa della vita e di ciò che ci circonda...
potrebbe creare una società migliore...
Io lo spero sempre e con me chi non si stanca mai di provarci.


Il CD degli “Ottantottoprimi” è in vendita a Mola di Bari
nei seguenti esercizi commerciali:

CULTURE CLUB CAFÉ – Via Van Westerhout, 71
MULTISERVICE SPRINT – C.so Umberto, 112
BAR MODERNO – Piazza XX Settembre

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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