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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

MOLA: IL PORTO IN MALORA, TRA INSABBIAMENTI E ZONE TRANSENNATE DAL COMMISSARIO; UN' INTERROGAZIONE PARLAMENTARE PER SPERARE?

Comitato Pro.Porto.Mola di Bari
Un altro motopeschereccio si è incagliato nel porto di Mola di Bari; non è una novità,
tempo fa abbiamo parlato di un episodio simile, in toni più tragici perché il maltempo aveva reso più drammatica la vicenda, ma deve far riflettere che questa volta il tutto è accaduto nelle migliori condizioni atmosferiche possibili.
Questo vuol dire due cose fondamentalmente:
che le operazioni non hanno procurato lo stesso patema d'animo, ma anche che la situazione continua a peggiorare, visto che l'altra volta parlavamo del cattivo tempo, come una delle cause della manovra "errata".
Errata è tra virgolette perché non si tratta di un vero errore, nel senso che per evitare l'insabbiamento occorre fare delle peripezie assurde, da parte di chi conduce l'imbarcazione, ma probabilmente non c'è più neanche quella "strada obbligata" da seguire.

Protagonista involontario di quest'altra vicenda il motopesca "Nuova Chiara" di proprietà dellarmatore De Giglio.

Comitato Pro.Porto.Mola di Bari

 

Il peschereccio “Capo Horn” ha tentato di disincagliare i colleghi, ma non è riuscito a portare a termine l'operazione nella maniera sperata; anche altre imbarcazioni ci hanno provato;  quindi sono entrati in azione mezzi specializzati che hanno risolto la questione e trainato l'imbarcazione mettendo in salvo il mezzo da pesca ed il suo equipaggio.

la situazione è ogni giorno più grave, sia per quanto riguarda il bacino d'acqua e sia per l'incuria e la mancata manutenzione a cui è sottoposta anche la parte di porto dietro la capitaneria di porto.

Per quanto riguarda la questione più urgente, ovvero quella che non permette più ai nostri motopescherecci di poter svolgere in sicurezza la propria attività, va segnalata l'iniziativa politica che speriamo possa dare una svolta.



Il senatore Gaetano Quagliariello del Gruppo parlamentare GAL (Grandi Autonomie e Libertà) ha svolto la seguente interrogazione a proposito del crescente insabbiamento del porto di Mola,
presentata ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per gli affari regionali.

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Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 789 del 21/03/2017

QUAGLIARIELLO - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per gli affari regionali - Premesso che:
il fenomeno di interrimento e insabbiamento del porto di Mola di Bari è noto alle autorità portuali e alle istituzioni locali e nazionali dal 2008, come previsto da comunicazione della Capitaneria di porto del 23 giugno 2008;
la difficoltà e il rischio di navigazione era chiaramente riconosciuta già nell'ordinanza n. 16 in data 2 aprile 2012, con la quale la Capitaneria competente si accingeva alla disciplina della navigazione nel porto;
con l'art. 105 del decreto legislativo n. 112 del 1998, le competenze in materia di dragaggio dei porti minori furono trasferite alle Regioni con la contemporanea soppressione del relativo servizio svolto dai provveditorati alle opere marittime. Tale scelta comportò, di fatto, il blocco dei dragaggi nei porti pugliesi;
il porto di Mola di Bari è l'approdo della terza marineria pugliese (dopo Manfredonia e Molfetta) per numero di motopescherecci ormeggiati;
considerato inoltre che:
il 5 gennaio 2017 si è verificato l'incagliamento di una nave motopesca, la nave "Ninetta", proprio in quello specchio acqueo;
la situazione di potenziale pericolo per le unità in ingresso al porto di Mola (confermato dall'incidente) hanno portato la Capitaneria a vietare, con ordinanza n. 9/2017, la navigazione per tutte le unità da pesca, da diporto e le imbarcazioni in genere, nelle acque comprese fra il molo di ponente e il molo di levante, qualora il pescaggio delle stesse navi superi le profondità indicate dallo stralcio batimetrico eseguito il 19 gennaio 2017;
considerato infine che:
questa situazione mette in stato di rischio ed emergenza l'intera area portuale, definita come "porto rifugio", in cui transitano anche mezzi navali della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza, che hanno, tra l'altro, il compito di garantire i controlli e pronto intervento in caso di emergenza in mare e che non potrebbero, così, svolgere regolarmente le proprie attività;
tale divieto di navigazione causa un inestimabile danno economico inestimabile agli operatori del settore della pesca, oltre che una circostanza gravemente sfavorevole in termini di turismo causata dall'oggettiva impossibilità di raggiungere Mola, in favore di altre strutture infrastrutturali più facilmente accessibili,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione di emergenza descritta;
quali iniziative di competenza intendano intraprendere, al fine di supportare la Regione Puglia e il Comune di Mola di Bari così da trovare adeguate soluzioni per il dragaggio del porto di Mola e porre fine a tale blocco con la massima urgenza.
(4-07205)

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Per quanto riguarda l'altra questione, quella.... diciamo....  fuori dall'acqua, mi riferisco al tratto del primo braccio del porto, ovvero quello che parte dal retro della Capitaneria di Porto.
E' stato riscontrato un importante pericolo per l'incolumità pubblica, sia per lo stato strutturale che igienico.
Quindi il Commissario prefettizio, la dott.ssa Paola Maria Schettini, attraverso l'ordinanza del 24 Aprile 2017 ha disposto di transennare l'area e di vietarne l’accesso.









Insomma, paradossalmente tanta carne al fuoco, proprio nel luogo in cui dovrebbe essere la pesca a farla da padrona, ma si sa....
questo paese troppo spesso è un paradosso.

Speriamo che le vicende che ci stanno interessando siano momentanee, anche perché ci sono questioni che ormai non si possono rimandare più.

Siamo al punto di non ritorno....
o si risolve o è la fine....

e per quanto sia difficile vedere la luce in fondo al tunnel,
non può finire così.

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