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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

"LA SIGNORA E IL FUNZIONARIO" TORNA A GRANDE RICHIESTA CON TRE REPLICHE 17, 18, 19 FEBBRAIO AL TEATRO ANGIOINO



Andata e ritorno dal 1978; un viaggio temporale che se da una parte non provoca scossoni, dall'altra trasforma per un attimo (?) la vita di colui che potrebbe essere un funzionario ideale in un campionario di sentimenti nascosti repressi, pronti ad esplodere...
o forse no?

Considerazione non proprio priva di fondamenta se si è avuto la fortuna di assistere a “La Signora e il Funzionario”, di Aldo Nicolaj, una commedia brillante che a grande richiesta sarà replicata dopo le prime due serate Sold out! Al Teatro Angioino in Mola di Bari.

Quindi la XVII Stagione di prosa del contenitore culturale molese che vede la direzione artistica di Francesco Capotorto,si arricchisce di questo importante lavoro che ha già avuto consensi di pubblico e di critica, che vede cimentarsi in regia Lisa Angelillo e che si avvale delle musiche originali di Paolo Daniele, oltre che all'aiuto regia di Serena Palmisano e del tecnico audio e luci Luigi Sassanelli.

Devo dire che parlando con Lisa Angelillo molti di quei concetti che si vogliono portare a conoscenza dello spettatore, attraverso lo spettacolo a cui ho assisitito me li aspettavo anche...
in più mi ero documentato sul testo originale...
 ed infatti lo avevo scritto nell'articolo in cui presentavo l'evento.
... però è solo assistendo a questa bella commedia brillante che si possono apprezzare tutte le sottigliezze del caso e quel qualcosa in più che gli artisti ci mettono quando sono sul palco.

Sono contento che siano previste 3 nuove date:
Venerdì 17 Febbraio 2017 h. 20:45,
Sabato 18 Febbraio 2017 h. 20:45 e
Domenica 19 Febbraio 2017 h. 18:45.

e, da quello che ho potuto apprendere, potrebbero essercene delle altre, ma al massimo ne riparleremo...

il divertimento è assicurato, ma per fare in modo che queste non siano solo parole eccovi una gustosa anteprima di quello che potrete vedere recandovi all' Angioino.



Il lavoro, portato magistralmente in scena da Carlo D'Ursi e Lisa Angelillo, ha il merito di sviscerare tutto ed il contrario di tutto e di lasciare chi segue la vicenda con una sensazione strana, quasi di smarrimento, o di amarezza nel constatare che molto spesso le vicende della vita seguono un copione simile.

Attenzione; la commedia è molto divertente, ma non sarà per lo spettatore un divertimento fine a se stesso, ogni forma d'arte che si rispetti deve avere il coraggio di portare il pubblico ad elaborare un proprio punto di vista, immedesimarsi con i personaggi, ma poi dare sfogo alla prospettiva che ognuno si fa della vicenda.

La regista si prefigge proprio questo scopo, andando a modificare qualcosina nel finale al fine di amplificare proprio questa reazione... e direi che ci riesce nel migliore dei modi.

Cosa dovete aspettarvi da questo spettacolo?
Colpi di scena, gag comiche, ma anche scene di paura e minaccia

Per un attimo si è certi che la vicenda si svolga nel 1978, ma da un altro punto di vista, si può arrivare anche alla conclusione che quello che è andato in scena non sia mai accaduto e che il protagonista abbia immaginato o sognato tutto.
Quel che è certo è che a prescindere da come vorrete interpretarlo e da quale sia il corretto collocamento temporale della storia, la prima considerazione sarà constatare che la società non sia cambiata affatto.
L'evoluzione di quasi  40 anni di storia è solo una facciata di comodo, arredata da tanti ritrovati tecnologici, ma l'essere umano è rimasto identico, con le sue paure, le sue “fisse” e soprattutto i suoi difetti.

10 anni già sarebbero ingiustificati, ma quattro volte quella cifra, vuol dire che in realtà non ci evolviamo per niente.
Sbattere questo in faccia alla gente, arredarlo con tutti i difetti cronici della società si sarebbe potuto fare in mille modi diversi.
Qui è stato fatto divertendo e divertendosi, una medicina forse, ma anche il miglior modo possibile.

Carlo D'Ursi è perfetto nell'interpretare lo stereotipo dell'impiegato modello che sotto quella maschera di normalità e con quel perbenismo borghese che trasuda falsità, mostra tutti i demoni repressi di colui che sarebbe capace di far tutto , ma non ne ha avuto mai il coraggio.
Paradossalmente però è anche grande nel mostrare un altro aspetto, opposto e probabilmente la vera natura di quel personaggio e di una grossa parte degli esseri umani.
Se stuzzicato potrebbe dire qualsiasi cosa per non sembrare fuori luogo in quel contesto, per sembrare più forte, per essere pari al livello del suo interlocutore, anche solo per non contraddirlo e non doversi complicare la vita a difendere in una discussione il proprio punto di vista.
La cosa deprimente è che talvolta non si ha un proprio punto di vista e si rischia di mettersi semplicemente a “specchio” con chi ci è di fronte.
E' questa l'omologazione della società?
Beh... io direi la sua vuotezza...
E da lì.... frasi fatte, populismo a tonnellate, confidenze che sanno di inutili pettegolezzi dei quali si è venuti a conoscenza senza avere uno straccio di prova, leggende metropolitane basate sul nulla, bugie che diventano verità, ma che si è pronti a rinnegare se diventano scomode.

Tutto per colpa di una Signora che capita per caso o …. non si è capito perché (che sia la coscienza?) nell'ufficio di questo funzionario al quale la routine viene irrimediabilmente sconvolta.

Lisa Angelillo ha il volto e le fattezze di quest'altro personaggio, diavolo tentatore, se vogliamo, in molti dei passaggi, che estorce dall'uomo tutto quello che vuole e che lo porta a tutto quel processo descritto in precedenza.
E' stato proprio Carlo D'Ursi a credere che questo personaggio fosse fatto su misura per Lisa ed a proporre l'idea di portare in scena il testo di Nicolaj.
Chi è costei? E quali sono le sue reali intenzioni? Mettere al corrente l'altro di una imminente rivoluzione, dice.... e perché proprio lui?

La Signora è scaltra, furba, sagace, il coltello dalla parte del manico ce l'ha quasi sempre lei (girl power … o semplicemente la paura o la coscienza sono di genere femminile?);
l'attrice mostra molte delle sue qualità per come si trasforma, quasi, in base ai colpi di scena ed i cambi di tono e grazie alle situazioni che si sviluppano durante quella strana giornata, in un asettico studio di un “qualunque funzionario” che forse proprio per quello può essere riempito con qualsiasi cosa, qualsiasi concetto, qualsiasi emozione.

Quel che è certo è che microcosmo nel macrocosmo, l'umanità appare nuda, senza quel “vestito delle feste” che si indossa ogni giorno prima di uscire di casa, ma direi anche prima di guardarsi allo specchio.
Del resto nella realtà paghiamo oggi la mediocrità che è diventata sempre più spesso la caratteristica principale che contraddistingue purtroppo il mondo.

Il fatto che tutto questo venga fuori seguendo lo spettacolare dialogo tra i due personaggi intrisi di ironia e doppi sensi è qualcosa che deve indurre a riflettere parecchio sul mondo che ci circonda, ma soprattutto su noi stessi e su cosa vogliamo fare per invertire la tendenza, visto che abbiamo imparato a nasconderci dietro frasi ironiche e scherzose, finendo per non reagire più a quella corrente di conformismo dalla quale ci lasciamo trasportare.

E quasi lo stesso processo si attuerà seguendo la Commedia in questione; coloro che vorranno recarsi a Teatro saranno trasportati dalle risate, grazie alla verve di un Carlo D'Ursi al quale il personaggio sembra essere stato cucito addosso ed una Lisa Angelillo che scivola nella commedia con la consueta maestria, senza dimenticare di recapitare il messaggio importante che è l'essenza stessa di tutto lo spettacolo (e non solo).

Qual è?

Vi ho detto anche troppo...

Basti pensare che è fatto con l'amore per l'arte e con la voglia di coinvolgere amanti del teatro e neofiti.
Del resto si tratta di un gesto d'amore verso l'arte,  infatti parliamo di un’autoproduzione dell' associazione culturale Like a Jazz, con il sostegno del teatro Angioino che ha messo a disposizione la location e di fatto ci coproduce.
Ma tranne la sponsorizzazione del caffè  "A’Roma”, non ci sono altri sovvenzionamenti o sponsors.
 
Tutto il resto lo scoprirete guardando lo spettacolo, lo capirete quando uscirete dal teatro convinti che l'arte va sostenuta, perché essa stessa sostiene le nostre emozioni e la nostra esistenza se impariamo ad apprezzarla.
Non c'è niente da capire, perché il bello è dentro di noi, basta tirarlo fuori; a volte ce l'abbiamo davanti agli occhi e non riusciamo a riconoscerlo.

Attraverso questi dialoghi scoppiettanti, con battute sagaci e divertenti, con il ritmo sostenuto e crescente, si potrà scorgerlo e farlo proprio.

E poi, fidatevi, questo spettacolo è imperdibile.

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"A TUTTI GLI AMICI CHE CI STANNO SOSTENENDO VENENDO A TEATRO, O CON ARTICOLI DI GIORNALE, A TUTTI COLORO CHE AMANO ANDARE A TEATRO E VORRANNO PORTARE CON LORO NEOFITI… QUESTA è LA MIA MISSIONE: "avvicinarvi, avvicinarci, ritrovarci" VI ASPETTO PER QUESTA COMMEDIA DIVERTENTE E ATTUALE AL TEATRO ANGIOINO.
siate curiosi, siate vivi!"
(Lisa Angelillo)


Info e prenotazioni:
Ogni venerdì, sabato e domenica
dalle 18:30 alle 20:30 -
nei giorni degli spettacoli dalle 17.
presso il botteghino del Teatro Angioino,
Via Silvio Pellico n°7
Mola di Bari.

Tel. 080.4713061
Cell. 3337246812
profili social: facebook e twitter.

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