Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

"LOOPER" ... LA BELLEZZA DI SPEZZARE UN CERCHIO ANCHE A COSTO DI ...TE STESSO.


"Mai lasciar fuggire un bersaglio"

Questa la prima regola, ma si sa, nulla è per sempre troppo rigido ...
c'è sempre una variabile impazzita e quando sei tu, diventi fondamentale.

Credo che sia un ottimo insegnamento, quello della variabile, intendo ...ed in fondo è qualcosa a cui tutti aspirano, almeno coloro che sono vivi, non quelli che si trascinano per inerzia fino alla fine dei propri giorni.
Infatti anche per morire, bisogna essere prima in vita... 

"Mio nonno una volta disse a mio padre: "Gli uomini sono come ragni. È a quelli piccoli che devi stare attento""

E se incontrassi il me stesso che proviene da 30 anni nel futuro e dovessi ucciderlo, ci riuscirei?
Non è una di quelle domande scontate che si fanno quando si pensa a come saremo, perché non ci poniamo mai questa visione delle cose, dovremmo essere dei killer assoldati da qualcuno che proviene da una realtà diversa dalla nostra e soprattutto perché dovremmo uccidere qualcuno e soprattutto noi stessi?
Certo, da una certa prospettiva è più facile per noi che per chi si trova nel suo passato, uccidendo lui noi, non esisterebbe già dal momento che ci fa fuori, non potrebbe diventare quello che è.
"Hai intenzione di uccidere questo ragazzo? Hai intenzione di uccidere te stesso?"

Ovviamente non stiamo parlando di normali condizioni o quantomeno delle nostre aspettative nella vita, ma si sa, nessuno può prevedere quello che faremo, quello che saremo; molte volte ci troviamo in situazioni che mai avremmo immaginato di vivere o a fare mestieri che mai ci saremmo sognati di fare.

Una delle cose che ha sempre affascinato l'uomo è il rapportarsi con il simbolo dell'infinito
sia come qualcosa da dover esplorare per scoprire sempre cose nuove in un universo illimitato, ma anche come un ciclo che si ripete e nel quale tutti i punti dipendono dagli altri, sia che siano successivi che antecedenti.

Alla fine il tempo come lo intendiamo è dato da come ci siamo abituati a rappresentarlo, ma non è detto che l'inizio e la fine di un qualsiasi processo, siano per forza nell'ordine che ci siamo dati noi.
Passato e presente o ancora più misterioso presente e futuro, non potrebbero essere rappresentati come un cane che si morde la coda?
Appunto un "Loop"...
E se ci convivi e vi operi all'interno, allora sei un "Looper".

 Forse è vero che questa roba dei viaggi nel tempo ti frigge il cervello” ,
 ma io non riesco proprio a starne alla larga.

E' chiaro che 
“se iniziamo a parlare di questa merda, possiamo star qua tutto il giorno a fare diagrammi con le cannucce”
ma non entrerò nei tecnicismi (o presunti tali) della materia.
 

Alla fine tutto l'Universo di questi concetti possono essere racchiusi in un uomo e soprattutto dobbiamo sapere che non tutto è per forza scritto, non tutto deve andare... come deve andare...
Si, è vero è tutto concatenato, ma se hai la possibilità di spezzare la catena, dimostri non solo che c'è sempre una scelta, ma che da ogni nostra azione dipende il futuro, anche quello che sembra ovvio, scontato, come se fosse già accaduto e che per alcuni si ripeterà per sempre....
fino a quando non decidiamo di cambiarlo.

Solo così lo chiudi il "Loop", ma lo fai veramente.

Puoi anche non uccidere il te stesso che viene dal futuro, anche perché quella persona una volta è stato te e sa come fregarti, ma non è detto che tu diventi quella persona, o meglio puoi non diventarlo, puoi scegliere, anche se la scelta può essere definitiva.

Paradosso temporale? Si, ma la vita non è già un continuo deja vu?

Tutta questa riflessione capita all'indomani della visione di un film del 2012, di Rian Johnson, intitolato appunto "Looper".

Qui la macchina del tempo esiste; anzi per la precisione esisterà 30 dopo il 2044, anno quest'ultimo in cui il protagonista Joe, interpretato da Joseph Gordon-Levitt è un killer assoldato dalle grandi organizzazioni criminali che per far sparire senza conseguenze i propri nemici, li mandano 30 nel passato per farli ammazzare senza conseguenze.
Questo mestiere termina quando, dopo una vita trascorsa in quella maniera, lo stesso "Looper" viene mandato indietro per essere giustiziato dal se stesso più giovane.
A quel punto il protagonista, sa che potrà spassarsela per i prossimi 30 anni e quale sarà la propria sorte, una volta arrivati al capolinea.

Devo dire la verità: per un "purista" dei viaggi nel tempo, qualche errore c'è ed alcuni passaggi non sarebbero potuti accadere, dopo alcune azioni dei protagonisti...
però la sensazione è che per il regista, tutto l'ambaran temporale serva solo per la crescita del suo protagonista e per portarlo a vedere il mondo in un'altra maniera, affinchè possa prendere quella decisione che trasformerà l'esistenza degli altri.
In dedfinitiva vuole spiegare un concetto che si può applicare perfettamente alla vita reale.

Quando scrivo che tutti siamo dei "Looper", non intendo dire infatti che siamo tutti assassini e che per chiudere il Loop dobbiamo per forza ucciderci. 

"I viaggi nel tempo non sono ancora stati inventati, ma tra trent'anni lo saranno. Saranno subito fuori legge, usati solamente in segreto dalle più grandi organizzazioni criminali. È quasi impossibile liberarsi di un cadavere nel futuro... l'ho detto. Applicazione di un sistema di controllo elettrico, cose del genere. Quindi quando queste organizzazioni criminali nel futuro hanno bisogno che qualcuno sparisca, usano degli assassini specializzati che nel nostro presente vengono chiamati "Loopers". E quindi i miei datori di lavoro del futuro, prendono il bersaglio, lo trasferiscono a me, il loro Looper, egli appare, mani legate e la testa dentro un sacchetto e io faccio quello che bisogna fare. Raccolgo il mio argento. Così l'obiettivo è sparito dal futuro e ho appena eliminato un corpo che tecnicamente non esiste. Pulito."

Accade che Joe adulto, interpretato da Bruce Willis, riesce a mandare all'aria la propria esecuzione e che cominci a cercare un modo per cambiare quello che possiamo definire il suo destino.

Gli uomini sono disposti a fare qualunque cosa pur di non dover rinunciare a quello che hanno.

Da qui il film prende una piega diversa e vede il protagonista cimentarsi con il proprio alter ego, fino ad un finale inaspettato che lascia lo spettatore a bocca aperta.

"Poi ho visto. Ho visto una madre che sarebbe morta per il proprio figlio. Un uomo che avrebbe ucciso per sua moglie. Un bambino solo e pieno di rabbia. Ho visto spianarsi davanti a lui la strada sbagliata. E quella strada è un cerchio... Che gira in tondo... Così l'ho spezzato."

Alla fine è stato il giovane Joe, colui che vive effettivamente nel proprio tempo a dare quella svolta inaspettata e (in tutti i sensi) definitiva che cambierà l'intero stato delle cose, nel presente e nel futuro...
sempre ammesso che siano due cose diverse... 

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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