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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

LA GIORNATA A MOLA DI STEFANO ERANIO

Da sinistra: Stefano Eranio, Gianni Russo (Assessore allo sport), Salvatore Ruggiero (Consigliere di maggioranza)
"Nel gioco del calcio, indipendentemente si giochi ad uomo o a zona, il fondamento tattico principale deve essere l’organizzazione; l’allenatore deve riuscire a trasferire al gruppo le proprie competenze ed idee per far sì che tutti “ parlino la stessa lingua.
Io ho avuto la fortuna di trasformare quello che da ragazzino era un gioco nella mia professione, il calciatore ed in seguito l’allenatore, e, con l’esperienza acquisita negli anni di carriera ho cercato di ipotizzare diversi sistemi di gioco Tutti nasciamo attaccanti, ma questo deve sapere non solo i suoi movimenti, ma anche quelli del centrocampista o dei difensori per rendersi conto in ogni momento di quello che succede, bisogna voler imparare. Per la mia carriera è stato un piccolo segreto, giocando ovunque sono diventato una specie di jolly, quindi i miei allenatori mi schieravano nel mio ruolo, oppure al posto di qualsiasi compagno che non poteva essere della partita." (Stefano Eranio)
Quando ho pubblicato
L'articolo con cui annunciavo la visita dell'ex centrocampista della nazionale nel nostro paese,
molti mi hanno contattato per chiedere se si potessero fare delle foto o se lo si potesse avvicinare.
Evidentemente conoscevano il calciatore, ma non la persona squisita, entusiasta e paziente che si è dimostrata.
"Il calciatore alla fine è una persona normale, certo ha avuto la tenacia, la capacità, la forza e la fortuna di far diventare la propria passione il proprio lavoro, ma alla fine è tutto quello che sta intorno a farti sembrare inarrivabile, ma si è una persona come tutte le altre"
Una delle tante chicche di Stefano Eranio che, qualora ce ne fosse bisogno, vi ho presentato nel precedente mio scritto, ma che giorno 13 Ottobre si è sottoposto ad un piacevole (l'ha detto lui) tour de force, pranzo compreso...
"Mancava la torta ...ed era un matrimonio..." 
Soddisfatto Salvatore Ruggiero che ha conosciuto l'ex calciatore di Genoa e Milan quest'estate ed ha mantenuto i contatti, fino ad arrivare a questa bella giornata.

Gianni Russo: "Un grazie alla Preside Cinzia Brunelli per l'accoglienza e la grande sensibilità dimostrata..."

Gongolante addirittura L'assessore allo Sport Gianni Russo che ha fatto da padrone di casa sia per quanto riguarda l'incontro con i ragazzi delle Scuole di Secondo grado Alighieri e Tanzi, visitate nel mattino, che per quello del pomeriggio con i ragazzi e gli istruttori delle Scuole Calcio presenti a Mola nello stadio “Caduti di Superga”.
Ci tiene l'Assessore a quel concetto che dovrebbe essere basilare in una società civile e che deve essere una priorità per le nuove leve.
Tutto il suo impegno nel suo settore di competenza, ha detto più volte è la bandiera stessa dell'Amministrazione che rappresenta volta ad  “... inculcare nei giovani l’importanza della competizione sana, dello sport come momento di condivisione e non di sopraffazione. Un messaggio che riteniamo sarà loro utile in ogni momento della vita”



 

Mio fratello, mio padre ed i miei nipoti milanisti, quando Stefano ha stretto la mano a me, juventino, ha fatto una scherzosa smorfia con sorriso annesso anche se ha "confessato"...

"Ho iniziato la mia carriera come centravanti arretrato; il giocatore che all'epoca ammiravo di più? Platini"
O più tardi....
"Quale calciatore preferisco oggi? E' facile dire Messi, ma lui sta lì e non si muove è inarrivabile, però il calciatore che ogni allenatore vorrebbe attualmente è Vidal, il più completo di tutti"

Così tra una battuta, un sorriso, un ricordo della sua carriera, un accenno ai suoi compagni di squadra e tante foto ed autografi, non si è sottratto a nessuno, sottolineando, però nei suoi interventi un concetto molto simile da quello ripetuto da Gianni Russo.
Anche nella sua "Accademy", infatti sono questi i valori che mette in primo piano.

"Non sono i trofei che fanno le persone, quelli sono obiettivi raggiunti da professionista però c'è la possibilità di trasmettere tutto quello che è stato tutto il tuo vissuto da calciatore ai ragazzi di oggi che magari hanno bisogno di esempi" 

L'emozione che la presenza del campione ha suscitato in tifosi milanisti e non è stata totale

"Le emozioni sono state reciproche perché quando interagisci e poi le vedi interessate a quello che dici è sempre emozionante; erano anni che non succedeva questo, l'ho fatto con piacere e bisognerebbe farlo un po' più spesso perché sono costruttive, sia per noi che certamente per i ragazzi"


Nella sua visita a Mola, dunque ha dispensato consigli tecnici e tattici, ha ricordato la pignoleria di Sacchi
"Non avendo lui mai giocato a calcio, quando ti diceva mettiti in questo punto, anche se eri un centimetro più il là, ti riprendeva, in realtà non cambiava nulla, sono i metri che fanno la differenza, ma per lui era tutto studiato sulla lavagna; però bisogna dire che è stato colui che ha dato una mentalità nuova"
O, per esempio, ha detto riguardo a Balotelli
"L'ho visto da ragazzino, era già così, vinceva le partite da solo per la tecnica e per il fisico e gliel'hanno lasciato fare. Ad un certo punto lui è rimasto così, gli altri sono cresciuti ed il palcoscenico è cambiato; probabilmente se avessero insegnato a lui a stare in campo, ora staremmo parlando di un campione completo; quindi per molte cose: non è colpa sua"
Il discorso è anche generale
“Nelle squadre Primavera oggi si insegna a puntare tutto sulla fisicità, poi ti accorgi che questi ragazzi, e talvolta i loro stessi istruttori, non conoscono nemmeno l’abc della tecnica” 
Si è parlato di tutto insomma, passando dal doping al calcio scommesse, all'infortunio in semifinale di Coppa dei campioni  che gli impedì di partecipare sia alla finale poi vinta e sia al Mondiale con la Nazionale del 1994 in USA.
Al parallelismo con un altro suo infortunio quello ad un rene, quando aveva 19 anni, forse più difficile da affrontare a dal quale riuscì a riemergere dopo tanti mesi di riabilitazione; esempi per dire ai ragazzi di essere forti e non mollare mai.
Ma anche perché Marco Van Basten decise di operarsi, ponendo fine di fatto alla sua carriera,
La violenza negli stadi, attingendo dalla sua esperienza in Premier League, dove è stato capitano con la maglia del Derby County.
"In Inghilterra, dove ho giocato per 5 anni, la gente va a vedere le partite come se andasse al cinema...
la partita, bella, brutta, si vince, si perde, ma poi al fischio finale, Stop.
Il calciatore va allo stadio con la sua bella macchinina e si ferma fare autografi e foto con i tifosi che hanno indosso le maglie delle tifoserie mischiate"
Gli ultras che da noi sono protagonisti di azioni deplorevoli
"Non sono tifosi, sono delinquenti, lo Stato dovrebbe trattarli come tali"
 

Quello che preme sottolineare è che non si è trattata di una visita fine a se stessa

"Ho conosciuto tanta bella gente e questo è stato fondamentale anche perché quando arrivi soprattutto al Sud che io vivo solo d'estate, hai la possibilità di poter conoscere quelle che sono le situazioni qui ed è certamente costruttivo.
Io mi auguro di avere l'opportunità di poter fare un qualcosa anche per i ragazzi sotto il profilo calcistico naturalmente, dove magari posso intervenire con la mia esperienza e mi auguro che possa nascere qualcosa"
L'Assessore allo Sport Gianni Russo ha poi annunciato al microfono di Francesco Paolo Berlen
"Stefano è stato fantastico, ho scoperto che oltre al campione è un grande uomo; oggi si è esposto e sottoposto alle domande più disparate da parte dei piccoli a scuola, ma anche da parte dei più grandi e degli adulti, gli istruttori.
E' veramente un esempio ... un campione che ha dialogato con i ragazzi, dando messaggi importantissimi.
Il primo è che quando si deve crescere si deve fare attenzione ai propri doveri, allo studio e anche nell'ambito della passione sportiva, il tutto si deve praticare in maniera sana, dove trionfi la lealtà, non bisogna essere sleali (...)
Stefano ha voluto incontrare i ragazzi di questo paese e devo dire che ha anche presentato un bel progetto, non diciamo di più, ma comunque abbiamo parlato già con i massimi vertici delle scuole calcio molesi e chissà se questo campione non porti a Mola momenti di grande entusiasmo"

  Salvatore Ruggiero ha aggiunto
"Si capisce subito che tipo di persona sia Stefano, uno splendido campione che tutti quanti abbiamo imparato a conoscere negli anni passati.
Noi lo stiamo scoprendo come uomo. Disponibilissimo, aperto a tutto ed io spero che questa opportunità che ci sta dando, la sapremo cogliere per partire con un progetto che comprenda sport, calcio, etica, lealtà"
Quindi concludo dando un arrivederci a Stefano Eranio che come vedete è reciproco

 "Io mi auguro di venire al più presto qua a Mola cercando di passare ancora più tempo insieme soprattutto con i ragazzi che sono il nostro futuro."

Ci vediamo presto.

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